Raffica di dazi e nuove indagini: il 2025 si apre all’insegna della difesa commerciale dell’UE
Il 2025 segna una decisa intensificazione delle politiche di difesa commerciale dell’Unione europea, con un’ondata di nuove indagini e l’imposizione di dazi antidumping su un’ampia gamma di prodotti, prevalentemente originari della Cina. Negli ultimi mesi, la Commissione europea ha accelerato l’adozione di misure provvisorie e definitive, segnalando una chiara volontà di proteggere il mercato interno da pratiche di concorrenza sleale. Questa tendenza, già in crescita negli anni passati, si consolida ulteriormente, mettendo le imprese importatrici di fronte a nuove sfide e incertezze.
Ma cosa sono i dazi antidumping? Non si tratta di semplici tasse doganali, ma di strumenti di natura sanzionatoria. Il loro scopo è ristabilire condizioni di parità sul mercato, neutralizzando i vantaggi ottenuti dai produttori esteri che vendono i loro beni nell’UE a un prezzo inferiore al loro valore reale, una pratica nota, appunto, come “dumping”. Il dazio mira a colmare questa differenza, proteggendo l’industria europea da un pregiudizio economico.
Un altro strumento cruciale è la registrazione delle importazioni: un atto formale con cui la Commissione pone sotto sorveglianza le importazioni di un determinato prodotto, ancor prima di aver deciso se imporre un dazio. La sua funzione è di avvertire gli importatori e creare la base legale per un’eventuale applicazione retroattiva delle misure definitive. Ciò significa che, se al termine dell’inchiesta verrà istituito un dazio, questo potrà essere riscosso su tutte le merci sdoganate a partire dalla data di entrata in vigore della registrazione, creando un rischio finanziario non indifferente per le aziende che devono pianificare i propri acquisti con mesi di anticipo.
I nuovi dazi provvisori: un avvertimento per gli importatori. Nei primi mesi del 2025, la Commissione UE ha istituito una serie di dazi antidumping provvisori. Tali misure non comportano un pagamento immediato, ma obbligano gli importatori a costituire una garanzia per un importo pari al dazio potenziale. La riscossione effettiva avverrà solo se e quando verranno adottati i dazi definitivi.
Tra i prodotti più rilevanti colpiti da queste misure troviamo la lisina, un additivo per mangimi (codici NC ex 2309 90 31 ed ex 2309 90 96 per il solfato di lisina e con il codice NC 2922 41 00 per la lisina cloridrato e la soluzione acquosa di lisina) e sui pavimenti multistrato in legno (codice NC ex 4418 75 00), sempre di origine cinese. L’elenco prosegue con le resine epossidiche dalla Cina (codici NC ex 2910 90 00, ex 3824 99 92, ex 3824 99 93 ed ex 3907 30 00), le carte decorative (codici NC ex 4802 54 00, ex 4802 55, ex 4805 91 00 ed ex 4811 60 00), l’acido gliossilico (codice NC ex 2918 30 00) e le suole interne in acciaio per calzature (codice NC ex 6406 90 50), tutti prodotti cinesi che ora affrontano dazi preliminari in attesa delle conclusioni delle rispettive inchieste.
Dazi provvisori su viti e bulloni cinesi senza capocchia. Le viti senza capocchia originarie della Repubblica Popolare Cinese, che erano state oggetto di registrazione a fine gennaio, sono ora colpite da un dazio antidumping provvisorio, come stabilito dal Regolamento di esecuzione UE 2025/1189. La misura riguarda i prodotti classificati con i codici NC 7318 15 42 e 7318 15 48.
Le aliquote del dazio provvisorio riflettono un margine di dumping significativo, stabilito in una forbice che va dal 22,1% all’86,5% a seconda dei produttori esportatori. Questo sviluppo dimostra la rapidità con cui la Commissione europea può passare dalla sorveglianza all’azione. La fase di registrazione, infatti, è evoluta in un obbligo immediato per gli importatori: quello di costituire una garanzia per un importo pari al dazio al momento dello sdoganamento. Sebbene la riscossione effettiva avverrà se e quando verranno adottate le misure definitive, l’impatto sulla liquidità e sulla pianificazione aziendale è immediato. Una rapidissima scansione temporale che lascia poco spazio di programmazione alle imprese e che si ripercuoterà sulle aziende che sono in procinto di ricevere i prodotti, dopo averli acquistati mesi fa dalla Cina.
Come dimostra il caso delle viti, la registrazione delle importazioni è spesso il preludio a misure concrete.
La stessa minaccia di dazi retroattivi pende ora su altri prodotti, per i quali è stata disposta la registrazione: valina (codice NC ex 2922 49 85), carbonato di bario (codici NC ex 2836 60 00), bombole di acciaio senza saldatura ad alta pressione, granturco dolce in granella e allumina fusa, tutti originari della Cina.
Dazi definitivi: le misure diventano stabili. Accanto alle misure provvisorie, sono stati istituiti anche diversi dazi antidumping definitivi, che consolidano e rendono permanente la protezione su determinati prodotti. Le attrezzature di accesso mobili (MAE) cinesi (codici NC ex 8427 10 10, ex 8427 20 19, ex 8428 90 90, ex 8431 20 00, ex 8431 39 00) sono ora soggette a misure definitive. A queste si aggiungono le resine ABS originarie della Corea del Sud e di Taiwan (codici NC 3903 30 00). Di particolare rilievo il dazio definitivo imposto sui prodotti laminati piatti stagnati di ferro o acciaio cinesi, che fa seguito alla precedente misura provvisoria, e quello sulla vanillina (codice NC ex 2912 41 00), sempre dalla Cina, confermando il focus dell’UE sulle importazioni da questo paese.
Nuove indagini: i settori nel mirino della Commissione. La Commissione europea, infine, ha avviato una serie di nuove indagini antidumping, allargando ulteriormente lo spettro dei prodotti sotto esame. L’avvio di un’inchiesta rappresenta il primo passo formale che potrebbe portare, nel giro di 8-15 mesi, all’imposizione di dazi. Tra i casi più recenti figurano gli articoli in ghisa provenienti da Cina e India (codici NC ex 7325 10 00, ex 7325 99 10), i prodotti in fibra di vetro a filamento continuo da Egitto e Bahrain (codici NC 7019 11 00, ex 7019 12 00, 7019 14 00 e 7019 15 00), e il legno compensato di legno tenero dal Brasile (codice NC ex 4412 33 00). La Cina è nuovamente al centro dell’attenzione con indagini sull’acido fosforoso (codice NC ex 2811 19 80), sull’acido adipico (codice NC ex 2917 12 00) e sugli pneumatici nuovi per autovetture con indice di carico inferiore o uguale a 121 (codici NC ex 4011 10 00 e 4011 20 10). Altre indagini riguardano il polietilene tereftalato (PET) dal Vietnam (codice NC 3907 61 00) e l’1,4-butandiolo dagli Stati Uniti e da Taiwan (codice NC ex 2905 39 25). Va rimarcato che, i codici NC indicati in questa fase sono forniti solamente a titolo informativo e sono quelli presentati dai denuncianti (ossia le imprese o le associazioni di produttori che denunciano una presunta pratica di dumping da parte di esportatori di paesi terzi). Questi codici servono come riferimento per il prodotto in questione, ma non sono vincolanti per la classificazione definitiva.
Durante l’indagine antidumping, infatti, la Commissione europea può esaminare ulteriormente la classificazione tariffaria del prodotto e modificarla, se necessario, in base alle caratteristiche effettive del prodotto e alle evidenze raccolte. La classificazione finale, che si basa su criteri più dettagliati e precisi, può quindi differire da quella iniziale fornita dai denuncianti. Le imprese che importano questi beni dovranno monitorare attentamente gli sviluppi futuri, poiché potrebbero trovarsi di fronte a nuove misure daziarie nei mesi a venire.
Prodotto e origine | Regolamento UE | Dazi antidumping definitivi o provvisori |
Attrezzature di accesso mobili (RPC) | 2025/45 | 20,6% – 54,9% |
Resine ABS (Corea del Sud – Taiwan) | 2025/239 | 24,2% – 40,8% |
Prodotti laminati piatti, di ferro o di acciai non legati, stagnati (RPC) | 2025/1042 | 14,1% – 47,1% |
Vanillina (RPC) | 2025/1151 | 131,1% |
Lisina (RPC) | 2025/74 | 58,3% – 84,8% |
Parquet multistrato (RPC) | 2025/78 | 42,3% – 60,4% |
Resine epossidiche (RPC) | 2025/393 | 24,2% – 32,1% |
Carta decorativa (RPC) | 2025/291 | 31,0% – 34,9% |
Acido gliossilico (RPC) | 2025/591 | 27,1% – 175,4% |
Suole interne in acciaio per calzature (RPC) | 2025/780 | 62,5% |
Viti senza capocchia (RPC) | 2025/1189 | 22,1% – 86,5% |
Tatiana Salvi
Osvaldo Trucco