Brexit: nuova proroga ai controlli fitosanitari UK, slitta al 2027 l’obbligo per l’export ortofrutticolo europeo
Nuova proroga per l’entrata in vigore dei controlli fitosanitari alla frontiera UK. Per le aziende europee che esportano frutta e verdura verso la Gran Bretagna, sono posticipati al 31 gennaio 2027 i nuovi adempimenti che sarebbero dovuti entrare in vigore dal 1° luglio di quest’anno.
La decisione del Governo UK, annunciata lo scorso 2 giugno, rinvia per più di un anno l’entrata in vigore dei nuovi controlli fitosanitari sui prodotti ortofrutticoli “a medio rischio” provenienti dall’Unione europea, dalla Svizzera e dal Liechtenstein. Grazie alla nuova proroga concessa da UK, gli operatori che esportano questi prodotti verso UK non dovranno ottenere un certificato fitosanitario né richiedere la pre-notifica tramite il sistema IPAFFS all’ingresso nel territorio della Gran Bretagna.
Un nuovo slittamento che posticipa ancora la messa a regime dei controlli doganali alla frontiera UK, a seguito della Brexit. Il Regno Unito ha annunciato, infatti, di aver avviato nuovi negoziati con l’Unione europea per concludere un accordo in materia sanitaria e fitosanitaria. L’Unione europea rappresenta il principale mercato agroalimentare del Regno Unito. Secondo i dati riportati dal Governo UK, a causa della Brexit, tra il 2018 e il 2024, le esportazioni UK hanno subito una diminuzione del 21%, mentre le importazioni hanno registrato del 7%. Molte aziende europee hanno ridotto le proprie esportazioni verso il Regno Unito, a causa dell’aumento dei costi, delle formalità burocratiche e dei colli di bottiglia alle frontiere. Nuovi controlli fitosanitari rischierebbero di aggravare ulteriormente l’interscambio commerciale tra gli Stati europei e la Gran Bretagna. Per questo motivo, sono stati avviati nuovi negoziati volti a trovare un accordo dedicato al settore agroalimentare. L’obiettivo è ridurre i controlli sanitari e fitosanitari tra Regno Unito e Unione europea, attraverso l’eliminazione dei certificati sanitari all’esportazione, che dovrebbero comportare un risparmio fino a 200 sterline per spedizione, l’eliminazione dei certificati fitosanitari, con un risparmio per le aziende di circa 25 sterline a certificato, l’eliminazione dei certificati di ispezione per i prodotti biologici, che consentirà di risparmiare oltre 120 sterline a spedizione, nonché l’eliminazione dei requisiti di certificazione degli standard di commercializzazione.
Eliminando i controlli sui prodotti agroalimentari, i prodotti freschi potrebbero raggiungere più rapidamente gli scaffali dei supermercati, con una riduzione dei costi. I prodotti esportati dal Regno Unito, come latticini, pesce, uova e carne rossa sono attualmente soggetti a controlli burocratici al 100% e a controlli fisici fino al 30%, che sarebbero completamente annullati nel caso in cui si raggiungesse l’accordo. Saranno eliminati anche i controlli sui prodotti esportati dall’UE, come latte, latticini, uova, carne rossa, piante da piantagione e patate, con una sensibile riduzione dei costi per l’importazione nel Regno Unito. I prodotti britannici che erano stati vietati, come salsicce e hamburger freschi, alcuni molluschi provenienti da acque nazionali e patate da seme, potranno riprendere a essere commercializzati nell’Unione europea.
Sara Armella
Tatiana Salvi