USA, la Corte annulla i dazi di Trump: svolta nella guerra commerciale

Colpo di scena nella guerra dei dazi avviata dagli USA: la Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti ha annullato i dazi reciproci adottati dal Presidente Trump, in vigore dal 5 aprile scorso (sentenza 28/05/2025, n. 66). Dichiarate invalide anche tutte le altre tariffe adottate sulla base dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), tra cui i dazi del 30% contro la Cina, incluse le tariffe per contrastare la diffusione del “fentanyl” e quelle del 25% nei confronti di Canada e Messico. Restano, invece, in vigore le altre misure adottate da Washington, come i dazi del 25% su automobili e componentistica e le tariffe del 25% su acciaio, alluminio e derivati.

La sentenza della Corte del Commercio Internazionale porta a un’importante svolta nella guerra commerciare avviata dall’Amministrazione Trump. La Corte ha ritenuto illegittimi i dazi reciproci previsti dall’Ordine esecutivo del 2 aprile 2025, con il quale Trump aveva dichiarato l’emergenza nazionale, denunciando la mancanza di reciprocità nelle relazioni commerciali bilaterali e le politiche “scorrette” adottate dagli altri Paesi nei confronti degli USA. La Corte ha dichiarato illegittime anche tutte le altre misure adottate in risposta al commercio di sostanze stupefacenti e per la lotta alla criminalità organizzata.

Secondo il Tribunale di New York, il Presidente USA non aveva il potere di introdurre nuove misure commerciali sulla base dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). Spetta, infatti, al Congresso degli Stati Uniti e non al Presidente, il potere di stabilire tariffe all’importazione in caso di situazioni di emergenza nazionale.

I dazi reciproci del 10% (oltre ai dazi specifici per ciascun Paese, già sospesi fino a luglio) sono stati sospesi dalla Corte USA, che ha ordinato all’Amministrazione Trump di annullare le tariffe entro dieci giorni.

Il Governo statunitense ha già annunciato di voler presentare appello alla Corte Suprema, ma la sentenza della Corte del Commercio internazionale è immediatamente esecutiva. La Casa Bianca ha dieci giorni di tempo per completare l’iter burocratico e ordinare la sospensione dei dazi.

Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo alle aziende che esportano verso gli Stati Uniti, anche se si tratta di una decisione provvisoria, che dovrà essere confermata dalla Corte Suprema.

Non è ancora possibile, infatti, richiedere la restituzione dei dazi versati dopo il 5 aprile. Gli operatori che hanno già pagato il dazio aggiuntivo del 10% non potranno ottenere il rimborso fino a quando l’annullamento delle tariffe non sarà confermato con una sentenza definitiva. La decisione della Corte USA non ha, infatti, efficacia retroattiva. Nel caso in cui l’annullamento dovesse essere convalidato anche dalla Corte Suprema, si aprirà la strada ai rimborsi.

La pronuncia della Corte USA avrà notevoli ripercussioni sui negoziati in corso tra gli Stati Uniti e Unione europea. Nei giorni scorsi, infatti, il Presidente Trump aveva minacciato di introdurre nuovi dazi reciproci del 50% su tutte le importazioni dall’Unione europea, facendo poi dietrofront a seguito di un colloquio con i vertici UE. Una minaccia che, alla luce della sentenza della Corte USA, diventa ora priva di efficacia.

Da considerare, tuttavia, che il Presidente Trump potrebbe adottare nuove tariffe utilizzando una base giuridica differente. I dazi su auto, acciaio e alluminio, infatti, sono stati adottati sulla base delle Section 301 e 232. Non è escluso che anche in futuro il Presidente Trump faccia nuovamente ricorso a queste normative per introdurre nuove barriere commerciali all’importazione.

 

Tatiana Salvi

Sara Armella