Dazi USA: la Dogana chiarisce le regole e apre ai rimborsi
Il 20 maggio 2025, la Dogana USA ha pubblicato nuove istruzioni operative per la riscossione dei dazi doganali applicati a determinati beni importati, come automobili, acciaio, alluminio e articoli coinvolti nelle misure contro il traffico di fentanyl. Il principio chiave è la non cumulabilità di queste misure. Aperta la strada al rimborso per gli operatori che hanno pagato tariffe non compatibili tra loro.
Nuove istruzioni operative della Dogana USA
Con un provvedimento pubblicato il 20 maggio scorso, la Dogana USA riorganizza l’Harmonized Tariff Schedule of the United States (HTSUS) per evitare sovrapposizioni tra dazi simili. Dando applicazione all’ordine esecutivo n. 14289 del 29 aprile 2025 (“Addressing Certain Tariffs on Imported Articles”), il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, (Dogana e protezione interna, CBP) stabilisce così un vero e proprio ordine di priorità per la riscossione dei dazi USA su automotive, acciaio, alluminio e per le tariffe adottate in risposta all’emergenza “fentanyl”.
I dazi in questione sono stati imposti da una serie di leggi federali e ordini esecutivi, tra cui l’International Emergency Economic Powers Act, il National Emergencies Act, e diverse sezioni del Trade Act e del Trade Expansion Act.
Come chiarito dall’avviso del 20 maggio scorso, non tutte le tariffe adottate dagli Stati Uniti sono cumulabili tra loro. Tra i prodotti maggiormente interessati vi è soprattutto il settore dell’automotive. La Dogana USA chiarisce, infatti, che i dazi sulle automobili e sulla loro componentistica, colpiti rispettivamente dal 3 aprile e dal 3 maggio con una tariffa aggiuntiva del 25%, non sono cumulabili con altri dazi aggiuntivi, come per esempio quelli su alluminio e acciaio.
Secondo i chiarimenti forniti dalla Dogana USA, invece, i dazi su acciaio e alluminio sono tra loro compatibili e possono essere applicati in relazione a uno stesso prodotto che contenga componenti interessate da entrambi gli ordini esecutivi.
Occorre considerare, tuttavia, che il provvedimento adottato dal Presidente Trump non esclude una generale sovrapposizione dei dazi, ma ha portata limitata soltanto ad alcuni gruppi di prodotti (auto, componentistica, tariffe “fentanyl”, acciaio, alluminio e derivati).
Da segnalare che restano comunque applicabili i dazi reciproci del 10%, che si sommano ai dazi su auto, acciaio, alluminio. Oltre a tali misure, si aggiungono anche le tariffe e altri oneri già esistenti, oltre a eventuali misure antidumping e compensative.
Esempi pratici di applicazione e cumulabilità
Il provvedimento pubblicato dalla Dogana USA introduce alcuni importanti chiarimenti su come applicare alcune tipologie di tariffe, stabilendo un vero e proprio “ordine gerarchico”.
Per esempio, se una Società italiana esporta verso gli Stati Uniti una parte di auto, al momento dell’importazione negli USA, il prodotto sconterà il dazio del 25% sulla componentistica auto. Non si applicherà, invece, un ulteriore dazio del 25% sulla percentuale di acciaio o alluminio.
Se, invece, un’azienda esporta verso gli Stati Uniti un tavolo in acciaio e alluminio, la Dogana USA potrà applicare, cumulativamente, sia le tariffe previste per i prodotti di acciaio e derivati, che quelle imposte su alluminio e derivati. Tra i dazi su acciaio e alluminio non vi è, infatti, nessun divieto di cumulabilità.
A queste misure dovranno poi essere aggiunti i dazi reciproci del 10% oltre a eventuali ulteriori tariffe esistenti.
L’avviso attuativo del 20 maggio e il nuovo sistema gerarchico
Con l’avviso del 20 maggio, il dipartimento delle dogane USA fornisce ora alcune importanti istruzioni operative. L’avviso modifica la classificazione doganale americana, inserendo nell’Harmonized Tariff Schedule of the United States (HTSUS) tutte le indicazioni necessarie per evitare che uno stesso prodotto sia soggetto a più misure tariffarie tra loro incompatibili.
Per ciascuna voce doganale interessata viene chiarito quale dazio prevale in caso di sovrapposizione, così da evitare l’applicazione cumulativa di più tariffe su uno stesso articolo.
Effetti per operatori e rimborsi
È prevista anche la possibilità di richiedere il rimborso per gli operatori che abbiano pagato più dazi tra loro incompatibili.
Dal 16 maggio, infatti, gli importatori possono ottenere il rimborso dei dazi versati in violazione del nuovo ordine gerarchico di applicazione delle tariffe.
Se un’azienda ha importato un’automobile o parti di auto negli USA e ha versato sia il dazio del 25% previsto per l’automotive e le tariffe su acciaio e alluminio in relazione alle componenti straniere, può ora richiedere il rimborso alla Dogana USA a partire dal 16 maggio. Secondo le nuove indicazioni fornite da Washington, infatti, se un veicolo è già soggetto al dazio del 25% non possono essere applicati anche i dazi sulle componenti in acciaio e alluminio.
Sara Armella
Tatiana Salvi