Benzina giù, gasolio su: scattano le nuove accise con la riforma fiscale

La rimodulazione delle aliquote segna il primo passo concreto della riforma accise prevista dall’art. 3 del D.lgs. 43/2025, con l’obiettivo dichiarato di superare progressivamente i c.d. sussidi ambientalmente dannosi (SAD). A chiarire gli effetti immediati del Decreto interministeriale 14 maggio 2025 è intervenuta l’Agenzia delle dogane, che con una nota del 15 maggio 2025 ha fornito agli operatori indicazioni operative e chiarimenti applicativi sulla nuova disciplina.

Nello specifico, la norma punta a superare il sussidio ambientalmente dannoso EN.SI.24, previsto dal Catalogo dei sussidi dannosi e favorevoli per l’ambiente. In quest’ottica, è previsto un percorso graduale di cinque anni, a partire dal 2025, per riallineare le aliquote di accisa su benzina e gasolio impiegati come carburanti, come indicato nell’Allegato I del Testo Unico delle Accise (D.lgs. 504/1995). L’obiettivo è chiaro: assoggettare entrambi i prodotti alla stessa imposizione fiscale entro il termine del quinquennio, eliminando il vantaggio fiscale storicamente riconosciuto al gasolio.

A partire dal 15 maggio 2025, infatti, sono ufficialmente in vigore le nuove aliquote di accisa su benzina e gasolio, nell’ambito della riforma finalizzata al superamento dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD). La benzina viene ora tassata a 713,40 euro per mille litri, mentre l’aliquota sul gasolio usato come carburante sale a 632,40 euro per mille litri, con un incremento di 1,50 centesimi al litro.

Tale aumento, tuttavia, non si applica agli impieghi agevolati previsti dalla tabella A del d.lgs. 504/1995 (TUA), come l’uso in agricoltura, silvicoltura, piscicoltura e florovivaismo, per cui resta confermata l’aliquota ridotta pari al 22% di 617,40 euro per mille litri. Esclusi dall’incremento anche i motori fissi e le macchine operative impiegate in ambiti industriali o portuali, cui continua ad applicarsi un’aliquota pari al 30% della stessa base imponibile.

Il decreto introduce inoltre un incentivo per i carburanti alternativi: biodiesel e gasoli paraffinici (HVO) utilizzati in purezza potranno beneficiare di un’aliquota ridotta di 617,40 euro per mille litri, valida per cinque anni.

L’agevolazione, ha evidenziato l’Amministrazione, in linea con la direttiva europea 2003/96/CE e subordinata ai requisiti di cui all’art. 44 del regolamento UE n. 651/2014, punta a favorire la transizione verso soluzioni energetiche più sostenibili.

 

Osvaldo Trucco