AEO: Come rendere il programma di Compliance più attrattivo per le imprese

Il concetto di Operatore Economico Autorizzato (AEO) nasce negli anni 2000 nell’ambito delle politiche di sicurezza delle supply chain globali. In seguito agli attacchi terroristici del 2001 le amministrazioni doganali internazionali, coordinate dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO), hanno sviluppato il Quadro di Norme SAFE (2005) per la sicurezza e facilitazione del commercio globale.

Nell’ambito di SAFE, nel 2007 è stato introdotto il programma AEO come pilastro della partnership “dogane-imprese”; con le parole del WCO, un AEO è «una parte coinvolta nella circolazione internazionale delle merci in qualunque funzione che è stata approvata da […] un’amministrazione doganale nazionale». In pratica, si tratta di un’impresa (produttori, importatori, esportatori, spedizionieri, trasportatori, depositari, ecc.) che dimostra solidità finanziaria, correttezza fiscale e adeguati standard di sicurezza nel proprio processo logistico. In cambio, l’AEO gode di benefici che semplificano i controlli doganali e velocizzano i flussi commerciali.

Ripartizione delle autorizzazioni AEO valide nell’UE (dicembre 2024):

Fonte: taxation-customs.ec.europa.eu

i grafici della commissione Europea mostrano che il 48% delle autorizzazioni è di tipo AEOC (semplificazioni doganali), il 4% di tipo AEOS (sicurezza) e il 48% di tipo AEOF (combinata)

Attualmente nell’Unione Europea esistono oltre 18.000 operatori AEO autorizzati, suddivisi nelle tre categorie sopracitate, la diffusione di questo programma riflette l’importanza strategica che la certificazione AEO ha acquisito nel commercio globale: gli operatori certificati vengono riconosciuti e apprezzati anche dalle autorità doganali di numerosi paesi partner. L’UE ha infatti stipulato accordi di Mutuo Riconoscimento (MRAs) dello status AEO con Paesi quali Norvegia, Svizzera, Giappone, Moldova, Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Questi accordi permettono di estendere gli stessi vantaggi doganali anche a livello internazionale, facilitando i flussi commerciali tra imprese “fidate” di diverse aree economiche. In sintesi, l’AEO è ormai considerato un elemento chiave per assicurare la sicurezza della supply chain globale, favorendo l’efficienza e la competitività delle imprese che lo adottano.

Origini e quadro normativo dell’AEO

Lo sviluppo del programma AEO affonda le radici nelle nuove esigenze di sicurezza post-9/11. Con l’aumento del traffico commerciale globale, le dogane hanno bisogno di identificare e gestire meglio i rischi lungo tutta la catena di approvvigionamento. In questo contesto, il WCO ha creato il SAFE Framework con quattro pilastri fondamentali (tra cui, la partnership dogane-imprese). Basandosi su SAFE, molti Paesi hanno implementato un proprio programma di operatore Autorizzato; nell’UE la base normativa è arrivata con il Pacchetto Sicurezza (Regolamento CE 648/2005) che ha introdotto nel Codice Doganale Comunitario le prime disposizioni sull’AEO. La sostituzione del Codice Comunitario con il Codice Doganale dell’Unione (UCC) nel 2013 (Reg. UE 952/2013) e i relativi regolamenti attuativi (Regolamenti 2446/2015 e 2447/2015) hanno poi consolidato ulteriormente il quadro normativo dell’AEO. L’UE ha inoltre approvato linee guida tecniche (AEO Guidelines) periodicamente aggiornate, per garantire applicazione uniforme e trasparente del programma nei vari Stati membri.

Tali norme stabiliscono i criteri di accesso allo status AEO: il richiedente deve essere affidabile dal punto di vista doganale (conformità normativa e assenza di reati), tenere scritture contabili adeguate e dimostrare solidità finanziaria. Inoltre, per la componente di sicurezza (AEOS o AEOF) l’operatore deve implementare misure specifiche di protezione della supply chain. Una volta autorizzato, lo status AEO è valido in tutta l’UE, essendo riconosciuto reciprocamente in tutti gli Stati membri.

Tra i benefici principali dell’AEO si citano infatti: riduzione dei controlli fisici e documentali, trattamenti prioritari in dogana e facilitazioni nelle pratiche di import/export. In pratica, un’impresa AEO dovrebbe affrontare procedure più snelle, con passaggi burocratici e verifiche limitati al minimo indispensabile. Questo spiega il crescente interesse delle aziende per la certificazione, soprattutto quelle che operano in modalità just-in-time o nei settori strategici del trasporto internazionale.

Fonte: taxation-customs.ec.europa.eu

Evoluzione delle autorizzazioni AEO in UE (2008–2023): il grafico Commissione mostra l’aumento costante del numero totale di AEO validi, da soli 512 nel 2008 a oltre 18.300 nel 2023

Dal punto di vista storico, già alla data di applicazione iniziale delle norme (1º gennaio 2008 negli allora 27 Stati membri) risultavano solo poche centinaia di operatori certificati. Nel corso degli anni successivi l’adesione è cresciuta progressivamente: nel 2010 erano meno di 5.000, più che raddoppiati nel 2012 e raggiunti i 18.375 nel 2023. Tale incremento riflette sia la maggiore consapevolezza da parte delle imprese dei vantaggi pratici dell’AEO sia gli incentivi indiretti derivanti dal rafforzamento del commercio mondiale. I dati pubblicati dalla Commissione Europea confermano che oggi quasi metà delle autorizzazioni AEO nell’UE è di tipo AEOF (combinate) e l’altra metà circa è suddivisa tra AEOC (semplificazioni) e pochi AEOS (solo sicurezza). Questo andamento sottolinea come, in molti casi, le aziende puntino a ottenere il certificato congiunto (AEOF) per massimizzare l’insieme dei benefici disponibili.

AEO nei flussi commerciali globali e accordi di mutuo riconoscimento

Nella prospettiva internazionale l’AEO è parte di una strategia più ampia: semplificare e rendere più sicuri gli scambi fra grandi aree commerciali. Il programma AEO si inserisce in una visione globale in cui le dogane collaborano (Customs-to-Customs) e dialogano con le imprese (Customs-to-Business) per tutelare la filiera legittima dall’origine alla destinazione. In questa cornice gli accordi di Mutuo Riconoscimento (MRA) permettono di allargare gli effetti positivi del programma. La Commissione UE ricorda che, attraverso gli MRAs, due amministrazioni doganali «riconoscono l’autorizzazione AEO emessa nell’altro programma e forniscono benefici reciproci agli AEO dell’altro programma». Grazie a tali accordi, un operatore certificato in Europa può veder riconosciuta la propria autorizzazione anche in paesi terzi (e viceversa), con una significativa riduzione degli oneri per l’operatore e per le dogane partner. I benefici includono controlli di sicurezza più snelli, riconoscimento dei partner commerciali affidabili, trattamenti prioritari alle frontiere e meccanismi di continuità operativa.

Ad oggi l’UE ha concluso MRAs con molti dei suoi principali partner commerciali: da tempo esistono intese con Norvegia, Svizzera, Giappone, USA, Cina, Regno Unito. Ulteriori negoziati sono in corso con altre importanti economie. In questo modo l’AEO funge da certificazione internazionale che unisce in un’unica rete globale operatori fidati e amministrazioni doganali: ciò rafforza la sicurezza delle catene di approvvigionamento (“end-to-end”) e allo stesso tempo moltiplica i vantaggi per le imprese coinvolte. Come osserva la Commissione, la partnership tra dogane e aziende è un elemento fondamentale per agevolare il commercio legittimo e scoraggiare quello illecito.

Come rendere l’AEO più appetibile alle imprese

Da quanto sopra emergono i numerosi vantaggi che l’A.E.O. è in grado di riservare alle imprese,  è in ogni caso emersa la necessità di migliorare ulteriormente il programma, in particolare è necessario, a parere di chi scrive, rendere più concreti i vantaggi per gli operatori facilitando le procedure. Le seguenti proposte potrebbero rappresentare un ulteriore passo avanti e mirano a incrementare l’attrattività dello status AEO:

  • Maggiore concretezza dei benefici pratici. Occorre garantire che gli AEO ottengano effettivamente un minor numero di controlli fisici e documentali rispetto agli operatori ordinari, con riduzioni tangibili di tempi e costi. In particolare, andrebbero semplificati gli adempimenti connessi all’esportazione, estesi i vantaggi e resi più celeri i tempi di sdoganamento.

Come evidenzia la Corte dei Conti Europea, il regime AEO «facilita il commercio legittimo» ma richiede ancora miglioramenti nella gestione delle agevolazioni. Una politica più trasparente di tracciamento e monitoraggio dei vantaggi consentirebbe alle aziende di percepirne meglio il valore e di investire con convinzione nella certificazione.

  • Spinta alla digitalizzazione e interoperabilità. Lo sviluppo di piattaforme elettroniche avanzate può semplificare lo scambio di informazioni tra imprese e dogane. È auspicabile che sistemi API (Application Programming Interfaces), portali dedicati e scambi di dati automatizzati consentano alle aziende AEO di pre-caricare dati o accedere a infrastrutture riservate. Le imprese AEO dovrebbero essere incoraggiate a diventare pionieri di servizi digitali avanzati: ad esempio un meccanismo di scambio dati tra soggetti importatori, esportatori e dogane,  permetterebbe ai soggetti più affidabili di ricevere merci senza controlli doganali preventivi, grazie alla piena trasparenza dei loro dati operativi. Tali soluzioni ridurrebbero i rischi di errore umano e velocizzerebbero le procedure, aumentando l’appeal dello status AEO.
  • Maggiore supporto istituzionale dedicato. Le imprese segnalano spesso difficoltà pratiche nel dialogo con le dogane. Per questo si propone l’istituzione di un Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) dedicato agli AEO, a livello regionale o centrale. Questo servizio aiuterebbe le aziende a risolvere dubbi sull’iter, a seguire le fasi di rinnovo o a gestire le comunicazioni con le autorità doganali. La presenza di un punto di contatto specialistico ridurrebbe le barriere informative e renderebbe meno oneroso l’aggiornamento delle autorizzazioni. Inoltre, l’URP potrebbe raccogliere feedback dagli operatori certificati, migliorando la cooperazione continua tra settore privato e autorità doganali.
  • Riconoscimento sistematico nei procedimenti di rilascio ITV/IVO ed altre Autorizzazioni. Le aziende A.E.O. dovrebbero poter contare in sede di rilascio di ITV (informazioni tariffarie vincolanti) ed IVO (Informazioni Vincolanti in materia di Origine) su una procedura ad-hoc che riduca in maniera considerevoli i tempi, allineando il rilascio di queste alle esigenze di business ed anche alle procedure degli altri paesi Europei. Le aziende A.E.O. in forza della loro provata competenza interna e del loro rapporto privilegiato con la pubblica amministrazione dovrebbero contare su autorizzazioni rilasciate a semplice richiesta, sul modello della S.C.I.A. edilizia, promuovendo controlli successivi. In sede di ispezioni e controlli post-operativi, in caso di inadempimenti non gravi riscontrati durante audit o ispezioni, l’AEO riceverebbe in primo luogo richiesta di integrazione o misure correttive. In pratica, lo status AEO dovrebbe valere come garanzia di affidabilità anche nelle fasi di rilascio delle successive autorizzazioni. Questo principio potrebbe essere esteso a procedure come quelle per l’autorizzazione di depositi doganali o luoghi approvati, REX, Status di esportatore autorizzato.

 

Conclusioni e prospettive

Rendere più tangibili i vantaggi dell’AEO è fondamentale per aumentare la fiducia delle imprese nel programma. Come osserva la Corte dei Conti Europea, occorre migliorare l’attuazione operativa delle agevolazioni: alle aziende va assicurato che i benefici promessi (meno controlli, priorità, semplificazioni) si traducano in concrete riduzioni di costi e tempi. Parallelamente, è cruciale coinvolgere le imprese certificate nei processi decisionali. I titolari AEO possono fornire un punto di vista diretto sulle criticità del sistema: è auspicabile la costituzione di tavoli permanenti di consultazione con le autorità doganali, in cui discutere aggiornamenti normativi, procedure digitali e best practice. Un modello di cooperazione continua, fondato su partnership e fiducia reciproca, rafforzerebbe il valore strategico dell’AEO. 

L’AEO va considerato non solo come uno strumento operativo delle singole imprese, ma come un asset strategico nazionale ed europeo. A livello statale, ogni economia trae vantaggio da catene logistiche più sicure ed efficienti, che a loro volta facilitano esportazioni e investimenti esteri. A livello internazionale, il network AEO/MRA’s costituisce un pilastro di cooperazione doganale globale. Rafforzando questo strumento, gli Stati promuovono un commercio più libero e al contempo più protetto: come indicano le analisi, un’economia prospera richiede livelli elevati di fiducia tra imprese e istituzioni.

«Quasi ogni transazione commerciale contiene un elemento di fiducia…» – Kenneth Arrow (Premio Nobel per l’Economia 1972)

L’affermazione di Arrow sottolinea il ruolo cruciale della fiducia nei sistemi economici globali. Rendere l’AEO un’autentica certificazione di affidabilità significa costruire precisamente quella fiducia su cui si basa tutto il commercio internazionale.

Alessandro Cestaro

Doganalista, Global Customs and trade compliance Manager di Electrolux Professional Group

Docente di ARcom Formazione